Amazing Verona: cosa vedere in tre giorni

Verona e la sua terra, ovvero quando l’effetto “wow” attraversa i secoli. E in soli tre giorni!

Toccarlo con mano è tutt’altro che difficile, perché la ricchezza di concentrazioni culturali è talmente diffusa sul territorio che diventa impossibile non rimanerne affascinati, con la gustosa complicità di un’offerta gastronomica di alto valore, per qualità e per varietà.

E’ così che Verona diventa… Amazing Verona, il progetto realizzato con il sostegno della Regione Veneto e OGD Verona per far conoscere le bellezze del territorio che ci circonda.

Ma andiamo con ordine e partiamo dalla città, per scoprire tutte le bellezze da vedere a Verona e provincia in tre giorni!


PRIMO GIORNO

Tutti conosciamo Verona per le sue bellezze monumentali e per il mito di Romeo e Giulietta. Ma se i selfie davanti all’Arena di Verona o sotto il celebre balcone sono dei rituali obbligatori, è altrettanto vero che in questa città esiste un mondo fatto di viottoli, aneddoti storici e curiosità che per la loro forte valenza veronese aiutano ancora di più a far apprezzare lo spirito della Città degli Scaligeri.

Prendete Piazza Erbe, per esempio, una delle piazze più belle d’Italia, con la statua di Madonna Verona, la colonna con il Leone di San Marco, la Torre dei Lamberti... Un tempo era il fulcro della vita commerciale della città, ma pochi sanno che molte delle bellissime case dipinte per molto tempo hanno svolto la funzione di granai e magazzini di derrate. E dove oggi si può sorseggiare un aperitivo in uno dei contesti più prestigiosi e suggestivi della città, nei secoli scorsi lavoravano gli speziali e ne è testimonianza concreta il fatto che negli scantinati di alcuni esercizi commerciali si possono ancora oggi ammirare, dove possibile, i vecchi centenari, alcuni mortai antichissimi e vasche per varie lavorazioni.

Adiacente a Piazza Erbe, trovate Piazza dei Signori, altro gioiello scaligero, E’ chiamata così in onore dei Della Scala, i signori, per l’appunto, di Verona, che qui vivevano. Per molto tempo questo è stato il luogo in cui si amministrava la giustizia, perché il Palazzo del Podestà, il Palazzo del Capitanio e il Palazzo della Ragione, erano tutti luoghi deputati alla regolazione della vita pubblica. Ognuno di questi edifici incorpora una storia importante, ricca di dettagli e aneddoti che meritano di essere ascoltati. Per questo, vi consiglio di avvalervi di una guida che sappia raccontarvi ogni segreto. Personalmente ho trovato eccellente il servizio offerto da Veronality.

Già che ci siete, se volete pranzare o cenare immersi nella storia di Verona, fermatevi alla Trattoria Pizzeria Impero (Piazza dei Signori, 8, 37121 Verona VR) é lì, proprio sotto la statua di Dante in Piazza dei Signori (che, a proposito, è stata posizionata al centro della piazza nel XVII secolo per ricordare la presenza del sommo poeta a Verona).

Una passeggiata sul Lungadige, poi, è il modo migliore per apprezzare lo spirito romantico della città. Da Pizza dei Signori dirigetevi verso Ponte Pietra e quando lo attraverserete, ricordatevi di trovarvi sul ponte più antico della città, costruito in epoca romana (originariamente in legno), ristrutturato in epoca medievale, fatto brillare dai nazisti in ritirata e ricostruito nel Dopoguerra con la Pietra della Lessinia.

Se intanto si sarà fatta ora di cena, proprio davanti al ponte vedrete, in alto, Castel San Pietro, da dove si gode la vista più bella della città. L’ansa del fiume Adige che ha favorito lo sviluppo di Verona vi sembrerà di toccarla con mano, anche se è proprio da lì, dall’ampio terrazzo panoramico in cui scatterete la foto, che in realtà è nata, circa 5000 anni fa, la civiltà veronese.

E sempre lì, concedetevi una cena speciale al Ristorante Re Teodorico (Piazzale Castel S. Pietro, 1, 37121 Verona VR), dove potrete gustare cibi di ottima qualità ammirando la città di Verona a un passo dal cielo. Straordinario.


SECONDO GIORNO

Per proseguire il viaggio alla scoperta di Verona seguendo il connubio storia-sapori, il secondo giorno spostatevi a Soave, terra di buon vino e di grandi paesaggi, su cui domina l’omonimo Castello Scaligero, che merita sicuramente un visita.

Il perfetto stato di conservazione e la vista mozzafiato che si gode dal mastio, valgono da soli il viaggio. Il Castello di Soave è visitabile e troverete ancora perfettamente ammirabili le stupende decorazioni medievali. Lo potete osservare anche dalla Locanda ai Capitelli (Via Monti, 2, 37038 Soave VR). L’ottima cucina di Bruno e del suo staff saranno un eccellente preludio alla visita oppure un successivo, gratificante ristoro, allietato magari dai vini delle cantine locali.

Vi consiglio dunque di provare i vini della Cantina Roccolo Grassi (Via S. Giovanni di Dio, 47, 37030 Mezzane di sotto VR), gestita da Marco Sartori, giovane vignaiolo che ha applicato nella sua azienda una filosofia ben precisa: produrre vini con qualità, costi quel che costi. E se un’annata sarà sottotono, qualche vino, come Recioto o Amarone, non uscirà. Credetemi, ci vuole coraggio per mettere in pratica una cosa del genere... Ma anche questo fa parte di quello spirito imprenditoriale puro che riesce a caratterizzare persone come Marco, che ha ereditato gli insegnamenti del padre, li ha attualizzati e ha trasformato l’azienda vinicola di campagna di un tempo in una delle boutique del vino del territorio veronese.


TERZO GIORNO

Da Soave alla Lessinia, la montagna veronese, il passo è breve.

Per il terzo e ultimo giorno alla scoperta della città di Verona immergetevi in un altro genere di storia e in un altro genere di bellezza.

La Lessinia è terra di pascoli, di latte, di formaggi, di tradizioni antichissime, di famiglie storiche. Per scoprirne una vi consiglio di fermarvi a Malga Vazzo (Contrada Vazzo, 37030 Velo Veronese VR), una struttura bellissima alle porte del paese in cui la famiglia Brunelli traduce in prodotti ciò che la Lessinia sa offrire: formaggi, salumi e gelati. E’ il punto ideale per pranzare (bellissimi i locali ricavati nella vecchia casa in pietra), per usufruire della loro area grill, per gustare i gelati irresistibili fatti col latte delle vacche allevate in stalla e nutrite con il fieno dei loro terreni. Insomma, una visita che non vi lascerà a bocca asciutta. Anzi, parlando con Laura, Franco o gli altri componenti della famiglia, vi accorgerete facilmente che ciò che propongono è figlio di una cultura fortemente radicata, legata a questa terra, alle ricchezze che dà ma anche alle limitazioni che impone.

E questi elementi li ritroverete anche da Lino Scandola, proprietario dell’Hotel Lessinia (Piazza Alpini, 3, 37021 Bosco Chiesanuova VR). Fatevela raccontare da lui la Lessinia. Lo ascolterete in silenzio, lascerete che il vostro immaginario viaggi mentre lui vi parlerà di sentieri, di panorami, di storie di pastori e di famiglie, di leggende e del mondo cimbro. Sarà un eccellente preparazione alle escursioni che lui stesso vi consiglierà. E quanto tornerete, beh, rilassatevi nella spa che ha ricavato al piano terra, in cui non manca proprio nulla per godere di un riposo rigenerante ad alto livello.

Per concludere la nostra tre giorni alla scoperta di Verona, non potete perdervi Cristina, la signora delle pecore brogne, razza autoctona della Lessinia.

La troviamo a Molina, splendido borgo a cavallo fra Lessinia e Valpolicella, dove da poco ha aperto il suo laboratorio di tinture naturali per la lana di pecora e per la fibra di alpaca, Lana al Pascolo (Via B. Bacilieri, 85, 37022 Molina VR). Lei li alleva entrambi in una splendida tenuta poco lontana dal laboratorio, in un contesto naturale di grande bellezza dove, fra l’altro, coltiva molte delle piante tintorie da cui ricava i colori per la sua lana, poi trasformata da alcune professionista della Lessinia in coperte e capi di abbigliamento di alta qualità che potrete trovare nel suo negozio.

Una storia, quella di Cristina, che vale veramente la pena di ascoltare, perché una persona che, partita da Sant’Anna d’Alfaedo diversi anni fa insieme alla sua famiglia, passa dalla gestione di una rete importante di supermercati in Alto Adige a un ritorno a casa in mezzo alle pecore e con un sogno come questo, di cose da raccontare ne ha parecchie...

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All’ombra del castello